I marchigiani(almeno così si considerano) vengono da ottimi risultati tra i quali la vittoria con il Rimini 1912.
Una squadra ben assemblata per far bella figura in questo campionato,con ottimi giocatori e soprattutto un grande allenatore.
Infine secondo quanto riportato da alcuni passanti per le vie del paese vibratiano pare che ci siano striscioni con scritto "Invadiamo Teramo"...non commento...
LE SFIDE DEL PASSATO
TRA TERAMO E SANTEGIDIESE
TRA TERAMO E SANTEGIDIESE
1933 (Campionato Ulic)
Sant’Egidio-Teramo 0-3
Teramo-Sant’Egidio (Non Disputata)
(La Santegidiese,a campionato in corso venne esclusa per irregolarità)
1951/52 (Prima Divisione)
Sant’Egidio-Teramo 0-2
Teramo-Sant’Egidio 7-1
1972/73 ((IV° Serie)
Santegidiese-Teramo 1-1
Teramo-Santegidiese 1-0
1992/93 (C.N.D.)
Teramo-Santegidiese 1-1
Santegidiese-Teramo 1-0
Santegidiese-Teramo 2-1 (Coppa Italia)
1993/94 (C.N.D.)
Teramo-Santegidiese 1-1
Santegidiese-Teramo 0-2
LA STORIA
La Santegidiese viene fondata nel 1948. Disputa il suo primo campionato nella Prima Categoria abruzzese nella stagione 1948-1949. Nel 1968 alcuni giocatori della Santegidiese si rendono protagonisti in negativo durante una partita del Torneo di S. Omero, ove causano diversi disordini, e a causa dei gravi danni la Santegidiese viene condannata, dalla Lega Calcio, alla radiazione dai campionati. Tuttavia, il presidente della Repubblica Saragat decide di graziare i giallorossi abruzzesi che potranno ripartire dal campionato di 3ª categoria. Nel 1971, dopo 3 anni, la Santegidiese raggiunge, per la prima volta, la Serie D. Nel 1975 la Santegidiese rischia il fallimento per alcuni problemi societari, e, alla fine della stagione retrocede in Eccellenza. Nella stagione 1978-1979 torna in Serie D. Retrocede in Eccellenza nuovamente nella stagione 1982-1983.
Dopo 5 anni passati in Eccellenza, la Santegidiese nella stagione 1987-1988 torna in Serie D, battendo in casa il Raiano all'ultima giornata. La vittoria all'ultimo turno con il Raiano, conquistata nel vecchio campo sportivo della città alla presenza di oltre 3.000 spettatori, rappresenta uno dei momenti più esaltanti della storia della Santegidiese, entrato ormai nella memoria di tutti i tifosi giallorossi.
La Santegidiese passa ben 11 anni in D, durante i quali cambia anche stadio. Nella stagione 1999-2000 la Santegidiese retrocede nuovamente in Eccellenza e, l'anno dopo, in Promozione. Tornati in Eccellenza in seguito, nella stagione 2002-2003 i giallorossi sfiorano la promozione nel campionato dilettantistico, venendo fermati ai play-off dall'Avezzano. Ritornano infine in Serie D nella stagione 2005-2006 per la quarta volta nella loro storia.
Nella stagione 2007-2008 la Santegidiese raggiunge una tirata salvezza alle ultime giornate, classificandosi al 12º posto. Con la stagione 2008-2009 la Santegidiese festeggia il suo 60º anniversario, e conclude il campionato 8° con 46 punti nel girone F.
Nella stagione 2009-2010 la Santegidiese disputa uno dei migliori campionati di sempre. Per tutta la durata del torneo si alterna sulla vetta della classifica con le altre squadre in lotta per la promozione diretta in Seconda Divisione (Chieti, L'Aquila e Atessa Val Di Sangro). Conclude il campionato al 2º posto, alle spalle del Chieti, conquistando la qualificazione ai Play Off.
GLI ULTRAS
(Sant-Chieti 2009-10 Fonte Sito Ufficiale Ultras Sant)
Tutto nasce negli anni ‘30 quando gia’ a quei tempi le cronache dei quotidiani, o meglio i giornalini locali, parlavano gia’ di scontri con gli altri paesi vicini; Nereto su tutti.
Bello e all’apparenza in contraddizione, lo slogan usato in trasferta per tanti anni era “NOI SIAMO VENUTI E VOI NON CI VENITE”il quale era un modo non casuale di tenere lontano dal nostro paese persone estranee alla sua storia,non era essere chiusi o aver paura, ma timore di non essere capiti, di perdere quel poco o tanto che ci si era guadagnato solo con la propria forza.
La nostra storia potrebbe cominciare con la battaglia dei primi anni ‘50 prima durante e dopo la partita contro Città Sant Angelo o anni dopo con il Nereto diventato bersaglio di sfottò e non solo (vedi il muro fatto crollare nel ‘71), ma tutto secondo me comincia nel lontano ‘68 durante il torneo estivo di S. Omero allora molto famoso la squadra della santegidiese non i tifosi scatenò una rissa gigantesca, la Lega Calcio fu inflessibile: RADIAZIONE. La fortuna ci venne incontro perchè in quello stesso anno furono vinti gli europei di calcio organizzati in Italia e l’allora Presidente della Repubblica Saragat fece una amnistia dei reati meno gravi, la Sant ripartì dalla terza categoria e dopo una lunga cavalcata a ritmo di promozione ogni anno arrivò la serie D, fu quello il momento in cui gli ultràs nascono prima come trentenni ormai nonni che ricordano i bei tempi di un tifo allegro,spontaneo.
Il movimento ultràs che tutto travolge come un fiume i piena fece anche grandi proseliti, ed alcuni ragazzi politicamente schierati fecero i primi striscioni come PANTHERS e soprattutto FALANGE D’ ASSALTO in onore dei combattenti libanesi difatti vi era il cedro come simbolo di lotta, poi apparve il megastriscione uno dei primi quasi trent’anni fa di oltre 18 metri: il mitico ” COMMANDOS TIGRE GIALLO-ROSSO ” portato in ogni dove scontrandoci anche con l’allora allenatore Florinbi cheper motivi scaramantici non lo voleva. Ovviamente vincemmo noi ed esordì a Pratola Peligna 1 a 0 per noi e difeso da alcuni folli del luogo che volevano togliercelo.
Comincio’ la vita bella e dura degli ultras santegidiesi, anni passati non in stadi comodi e protetti dalle forze dell’ordine ma in campi di terra battuta, una rete metallica e qualche gradino da condividere con le persone del luogo e ovviamente litigi e risse erano continue.
Ringrazieremo sempre il Presidente Vito Nardinocchi, che facendo spese più grandi di sè stesso, senza aiuto alcuno salvò la Sant dallo scomparire dal calcio e dopo uno spareggio per imanere in Promozione, ritornammo a guerdarci negli occhi tifoseria e squadra, avevamo bisogno uno dell’altro.
Arriviamo agli anni bellissimi di metà Ottanta, tante persone sarebbero da ricordare, personaggi che avrebbero fatto la fortuna di commedie goldoniane, nel glorioso “Comunale” della nostra città dove molti di noi hanno vissuto i momenti più belli, quelle mura vecchie di sangue e sudore dove tanti sogni nascevano e morivano al novantesimo, quelle squadre che hanno visto serie A o B, che tremavano a giocare nel nostro bunker.
Si vince o si muore era un modo estremo di vivere il tutto, certo alla Lega questo modo di fare, si badi non solo violento ma di folle attccamento ai colori non andava giù, e già nel lontano ‘74 con il Sassuolo si fece di tutto per far finire un sogno, ma figli autentici di questa Regione bellissima e tragica, non ci arrendemmo, giocammo in trasferta le partite casalinghe subendo torti e ingiustizie, retrocedemmo di categoria ma non in dignita’.
Dopo qualche giorno da quella partita fu riportato su un quotidiano locale il seguente articolo rilasciato dai tifosi raianesi: SPERAVAMO CHE LA NOSTRA SQUADRA PERDESSE PER TORNARE VIVI A CASA.
Gli anni ‘90 non comincia nel migliore dei modi. La tisoseria e’ costretta a emigrare per sempre al nuovo stadio comunale e’ inizia un certo disagio in quanto a tutti mancava il campo, la curva teatro di mille battaglie .La squadra non disputa un eccellente campionato ma gli stimoli ci sono perche’ in quegl’anni arrivano le fallite Teramo , Giulianova e Sambenedettese. Mitica trasferta fu al neutro di Notaresco dove durante la partita con il Teramo al gol del pareggio fu divelta la recinzione con invasione di campo di alcuni tifosi. Maledetto invece fu l’anno ‘96 quando per parare il culo degli sbirri di Sant’Egidio dai tifosi del Termoli, alcune scaramucce con teramani e giuliesi ci costarono la bellezza di 42 diffidati.
(Fonte Sito Ufficiale Ultras Sant)
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